ALESSANDRO PENSO

                                

                    Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. (F. Pessoa)

 

BIOGRAFIA
Alessandro Penso (24/07/1978) ha studiato Psicologia clinica all'Università "La Sapienza" di Roma. Nel 2007 ha ricevuto una borsa di studio per "Scuola Romana di Fotografia". Il suo lavoro ha vinto molti premi, compresi il PDN Photo Studio Award, il PDN Photo Annual Award, Px3 e il Project Launch Award a Santa Fe. Attualmente lavra su temi come immigrazione e sessualità nella società moderna.

 

MOSTRE

2012 Visa pour l'image, Evening Screenings, Migrant Workers Journey. Fr

2012 Officine Fotografiche. Collective "Time of Rebels" Rome, Italy.
2012 Accademia Apulia, Royal Horseguards, Collective Prize Apulia London, Uk.
2012 Migrant Workers Journey exhibition at Galleria San Fedele, Milan (IT)
2011 Migrant Workers Journey exhibition at “A nord di Tangeri” festival (Rosarno, Calabria, IT)
2011 Migrant Workers Journey exhibition at Fotoleggendo Festival 2011 (Rome, IT)
2011 Migrant Workers Journey exhibition at New Mexico Museum of Art (Santa Fe, USA)
2011 Migrant Workers Journey video projection at HOST gallery (London, UK)
2011 Festival Internazionale di Roma, "The motherland of memories" .Galleria Gallerati. Rome, Italy.
2011 Migrant Workers Journey video projection at Bellaria Film Festival, Italy.
2011 Gothe Istitute at ISSP. Riga, Latvia.
2011 Festival Internazionale di Roma, 12x10.Rome
2010 In Between at Fnac, Rome Italy
2010 In Between at Fnac, Milan, Italy
 
CONTATTI
 
 
INTERVISTA

D. Cosa ti ha spinto a proiettarti nel mondo dell'arte?

R. Non credo di far parte del mondo dell' arte.

 

D. Come nasce e si sviluppa la tua immagine nel mondo dell'arte?

R. Portando riflessioni su qualcosa di estremamente reale.

 

D. Da dove trai ispirazione per la realizzazione delle tue opere?

R. Dalle contraddizioni sociali e dai i conflitti interiori che  scaturiscono dallo scontro del pensiero Mainstream sociale con quello intimo ed individuale.

 

D. L'arte in questo millennio dal tuo punto di vista critico.

R. Viviamo in un epoca dove siamo disabituati a soffermarci su un immagine, come un opera d'arte. Fagocitiamo in continuazione immagini, ogni giorno vengono proposte nuove realtà. Ma mi chiedo chi sia ancora in grado di guardare.