LUCIA VERONESI

                      

BIOGRAFIA

Lucia Veronesi (nata a Mantova il 5/11/1979) si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta poi il Master per organizzazione e comunicazione delle Arti Visive. Nel 2003 si trasferisce a Venezia, dove attualmente vive e lavora. Nella sua ricerca utilizza i diversi linguaggi del video, del disegno, della pittura e dell’installazione. Ha partecipato a numerose mostre e festival sia in Italia che all’estero.

 

MOSTRE PERSONALI

2012  PARTNERS LUCIA LEUCI/LUCIA VERONESI, M.A.R.S, Milano.

Doppia personale

L'INABITABILE, all'interno del progetto INSTUDIO a cura

di Bruno Lorini e Silvia Codato, Studio Bongiana, Padova

 

2010  PLEASE DON'T STEP HERE WITH YOUR SHOES

Galleria Browning, Asolo (TV)

(Catalogo)    

    

2009  REPLAY LOVES ARTS Open air Exhibition 
           promosso dalla Fondazione Buziol, Cà Rezzonico, Venezia

 

MOSTRE COLLETTIVE

2012    NOSTALGIA DEL PRESENTE a cura di Angela Madesani,

Galleria Biffi, Piacenza (catalogo)

2Video – undo.net a cura di Cecilia Guida

HOME IS WHERE I WANT TO BE, a cura di Saul Marcadent,

Serravalle di Vittorio Veneto (Tv)

VIDEOART YEARBOOK, VII Edizione a cura di Renato Barilli,

Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata,

Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Chiostro di Santa

Cristina , Bologna

PAINTING DETOURS, a cura di Andrea Bruciati e Eva

Comuzzi,Guado dell'Arciduca, Nogaredo al Torre, Udine

PER TE SOLO IL CUORE DIMENTICA OGNI SUO AFFANNO, a cura

di Andrea Bruciati e Eva Comuzzi, GAMUD Udine

S.O.S 3 a cura di Daniele Capra, Palazzo delle Miniere,

Fiera di Primiero (TN)

2011    Ti amo da vivere 2, Galleria Browning, Asolo (TV)

2Video – undo.net a cura di Cecilia Canziani nell'ambito

del concorso neon>videoselection

ViDea 3, Festival a regia femminile, Bitonto, a cura di

Massimo Bignardi e Ada Patrizio Fiorillo,

Anti Corpi a cura di Ivan Bianchi e Giovanna Dal Bon,

Torre Massimiliana di Sant'Erasmo, Venezia (catalogo)

2010    Ti amo da vivere, Galleria Browning, Asolo (TV)

2Video – undo.net a cura di Giovanni Viceconte, rassegna

on line di video

2Video – undo.net a cura di Francesca di Nardo, rassegna

on line di video

House Guest Galleria Browning, Asolo (TV)

ViDea 3 Festival a regia femminile, Biblioteca Arisotea,

Ferrara e Auditorium dell'Università di Siena a cura di

Massimo Bignardi e Ada Patrizio Fiorillo (catalogo)

2009    LagoFilmFest, Festival Internazionale Cortometraggi,

Documentari, Sceneggiature, Revine Lago, Treviso.

Selezione di Saul Marcadent (catalogo)

Quotidiana 09, a cura di Stefania Schiavone e Teresa

Iannotta. Palazzo Trevisan, Padova(catalogo)

Partenze & Arrivi, Spazio Cz, Venezia

SguardiAltrove XVI Edizione, Casa del Pane, Milano

(catalogo)

2008    Il Pittore e il Pesce, a cura di Bruno Lorini e Giulio

Mozzi. Pordenone nell'ambito di Pordenonelegge, Galleria

d'Arte Moderna Ricci Oddi, Fondazione Bevilacqua La Masa,

(catalogo)

2006    Sala Bulbo. Colectivo artístico y Bulbo TV

a cura di Elena Aparicio. Tjuana, Baja California,

Messico,

2005    Rizoma,a cura di Elena Aparicio

Instituto de Cultura de Baja California.

Tijuana, Baja California, Messico

2004    Mirada(s) a cura di Alejandro Romero e Elena Aparicio

          Galleria A+A, Venezia (catalogo)

2003    Il possibile dal punto zero Fondazione Ambrosetti per

l’arte contemporanea, Palazzolo sull’Oglio (BS) a cura

di Loredana Parmesani (catalogo)

2002    Sguardi Altrove – IX edizione, Rassegna cinematografica

presso Spazio Oberdan, Milano. Presente con il video

“Caos&Comunicazione”.

Visual-e a cura di Emmanuel Mathez, Milano

III Edizione Premio Biennale d’Arte Donato Frisia,

Palazzo Comunale, Merate (catalogo)

2001    Tracce di un seminario, a cura di Angela Vettese e

Giacinto Di Pietrantonio Galleria ViaFarini, Milano,

(catalogo)

X Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del

Mediterraneo, Sarajevo (catalogo)

“TRANSARAJ”, Open Space, Milano.

2000    Express your world Palazzo Municipale, Lione

The Spirit of the place, a cura di Angela Vettese e

Giacinto Di Pietrantonio. Ex chiesa di S.Francesco,

Como

1999    Salon I, a cura di Laura Cherubini e Giacinto Di

Pietrantonio Museo della Permanente, Milano,(catalogo)

LandKarte Himmelkarte, a cura di Valerio Ambiveri

Galleria ARS, Bergamo

1998    Trattoria da Salvatore, a cura di Nicola Salvatore.

           Galleria Canonica Arte, Milano

Salon I, a cura di Laura Cherubini e Giacinto Di

Pietrantonio Museo della Permanente, Milano (catalogo)

1997  Arte per Tutti, Codogno, a cura di Loredana Parmesani

 

CONTATTI

lucia.veronesi@gmail.com

https://www.arthub.it/index.php?action=artista&ida=300&idart=Lucia+Veronesi

https://www.portfolioonline.it/cgi-bin/portfolio/portfolio.pl?action=view&id=1340038385


INTERVISTA

D. Che formazione e percorso ha avuto?

R. Mi sono diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ho avuto varie esperienze espositive, tra cui la Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo a Sarajevo, la fondazione Ratti a Como, con Ilya Kabakov, e una residenza per artisti in India, dopodiché mi sono trasferita a Venezia.  
 
D. A cosa si ispira quando lavora?
R. Un lavoro può nascere da una storia, la lettura di un libro, un’immagine, una parola sentita per caso, una foto, una scritta sul muro, un incontro particolare ma anche dalla noia. Ci si accorge però come tutti gli stimoli esterni si legano e rimandano a dei temi che già ci appartengono e che percepiamo, più o meno consciamente, come linee guida del nostro lavoro. Negli ultimi anni ho lavorato molto sul possesso, sul desiderio del possesso e su come certe sue forme diventano delle vere e proprie patologie, dove il desiderio si trasforma in qualcosa di non razionale, che non si riesce più a governare, e che sfugge al controllo. Il lavoro, attraverso video, collage e disegni, ha come punto di partenza la disposofobia o accumulo patologico, che porta molte persone a riempire le loro case con quantità incredibili di oggetti, senza avere la capacità di liberarsene e rendendo irriconoscibili e disfunzionali gli spazi abitativi. Gli oggetti non sono più posseduti ma possiedono. Questi accumuli mi interessano molto sia un punto di vista formale e visivo, sia da un punto di vista più astratto: sono delle continue stratificazioni di materia che attraverso il tempo si sedimentano nei teatrini di cartone che uso come set per i miei video, e anche nei miei collage, nei disegni a grafite o nelle pitture su carta, nelle installazioni.
 
D. Come interpreta il concetto di "HeArt" nelle opere da lei scelte per la mostra?
R. Il lavoro che presento è Difesa personale, un video girato nel 2011 dentro a dei piccoli set di carta e cartone, che realizzo appositamente e che sono animati da sagome ritagliate di oggetti, mobili e suppellettili, “immagini ingombranti” che in questo modo rendono lo spazio sia tridimensionale che bidimensionale. Nel video si attraversano le stanze di una casa. Sono deserte, quasi vuote, tranne per quei pochi oggetti necessari alla sopravvivenza. Evidentemente qualcuno vive ancora lì dentro. Alla fine si entra in una stanza più grande occupata da un grande cumulo di oggetti: sono i mobili, gli elettrodomestici, le suppellettili che un tempo riempivano ordinatamente la casa. Adesso invece sono diventati una vera barricata: una difesa, o forse una trappola. La presenza umana spesso nei miei lavori è raccontata attraverso gli oggetti, attraverso gli spazi vissuti, se ne può percepire una traccia, un passaggio. Fisicamente non c’è posto per l’uomo, lo spazio è abitato dalle sue ossessioni.